Il progetto COUNSELOR HELPER

di Cristina T. Chiochia

L’Associazione culturale senza scopo di lucro SIFa nel suo statuto, ha accolto anche il progetto della Dott.ssa Cristina T. Chiochia dal titolo COUNSELOR HELPER il cui obiettivo è diffondere e promuovere la cultura del counseling in Italia attraverso il primo ascolto (da qui il nome HELP-ER). Nato da un gruppo di professionisti del BEN-essere fisico e mentale nel 2011, al fine di promuovere lo spirito e l'idea che animano le tecniche di counseling parte dall'idea che se nel mondo anglosassone il counseling riveste un ruolo importante nelle relazioni d'aiuto e nel volontariato ed associazionismo, in Italia è solo da pochi anni ad esso associato.

La Dott.ssa Chiochia, certificata counselor professionista nel 2012 dalla associazione di categoria dei counselor Assocounseling, da quasi 10 anni, ovvero dal 2005 (anno in cui ha terminato il suo corso post lauream proprio percorso di specializzazione in primo ascolto e counseling ad indirizzo legale, educativo e privato e da allora continuando a specializzarsi ed aggiornarsi) tiene come docente corsi a titolo gratuito presso fondazioni, enti ed associazioni al fine di farne comprendere meglio la portata del counseling come tempo dedicato a se stessi per comprendersi meglio.

 

Chi e' Cristina T. Chiochia

Laureata con una tesi in Criminologia alla Facolta’ di Giurisprudenza dell'Universita' degli Studi di Milano, ha proseguito i suoi studi con un corso FSE equiparato Master in Tecniche di valutazione e monitoraggio dei servizi sociali ed un Post- Lauream in Primo ascolto e consueling in sessuologia. Ha conseguito il Certificato di Compiuta Pratica Legale presso l’Ordine degli Avvocati di Milano e collaborato con il Centro Donne Maltrattate, il Centro Ausiliario per i Problemi Minorili e con il Tribunale dei Minori di Milano e la Regione Lombardia.  Tramite la Curia Arcivescovile di Milano e l’Istituto di lingua e cultura spagnola Velazquez di Milano, ha cominciato ad insegnare collaborando poi con molti altri enti (tra cui Eidos, Acof, Confalpi, Fondazione Humaniter). Ha vissuto in Spagna dapprima a Barcellona e poi a Madrid dove ha concluso il suo percorso di Esperto in Formazione Individuale e di Gruppo (area gestione delle risorse umane). Ha collaborato con varie Associazioni Studentesche in ambito Internazionale (è stata Presidentessa Erasmus Student Network, Coordinatrice Progetto Gioventu’ per Aegee Genova e coordinatrice di campi di volontariato internazionale per associazioni tra cui Lunaria di Roma e Ulisse di Campobasso) , Grande appassionata di scrittura teatrale, ha scritto e prodotto numerosi spettacoli per rassegne, comuni (tra cui Comune di Milano, Comune di Como, Comune di Gudo Visconti, Comune di Varese  ) e prestigiose fondazioni. E’ autrice SIAE e diplomata attrice professionista.

 

Cristina T. Chiochia e' la "HELPER"  di riferimento di tutti i progetti  di Counselor -Helper; è accreditata ad Assoconseling, associazione professionale di categoria dei counselor italiani certificata Professional Counselor; è stata iscritta all'albo dei counselor tenuto dall'associazione  assocounseling ed all'albo dei praticanti avvocati dell'ordine degli avvocati di milano .

CHI E' IL CONSULENTE LEGALE?

tratto da un post dell'AVv.Annamaria Rossi (2009)

 

I consultorio familiare di ispirazione cristiana sente, da sempre, I'esigenza di mettersi in una posizione di ascolto per aggiornare ed adeguare il servizio ai bisogni che l'evoluzione sociale manifesta, avendo così anche la possibilità di cogliere i segnali del processo di trasformazione della società.
Non c'è settore della vita organizzata in cui il C. F. non possa trovare spazio di applicazione della sua funzione. Un ambito in cui il C.F. compie un ruolo diffuso è quello del settore della giustizia.
L'aumento del numero delle procedure di separazione e di divorzio, l'aumento delle convivenze o unioni di fatto, delle famiglie ricostituite e/o ricomposte conferma la crisi del matrimonio come istituto.
A voler dare uno sguardo alla casistica che determina il costante aumento delle separazioni, si passa dall'urbanizzazione, alla disoccupazione; dall'indipendenza economica della donna, all'adulterio; dall'immaturità del partner, alle spinte egoistiche che appaiono insopprimibili...
E' sempre più diffuso il convincimento che il matrimonio si fonda esclusivamente sul raggiungimento della felicità; una felicità da esigere, totale ed immediata. Ad ogni costo.
Basta quindi una prima difficoltà di coppia per mandare in tilt il sodalizio. La società non sa dare risposta diversa dalla separazione e del conseguente divorzio!
L'impatto con il sistema giudiziario aggiungerà nuovi motivi di tensione e di conflitto a quelli che hanno portato i due coniugi alla rottura. Questo la coppia non sa e non lo mette in conto. Viene così in rilievo la figura del Consulente Legale, anche se la legge istitutiva dei consultori (405/1975) non ha previsto la copertura dell'area giuridica fra gli operatori espressamente prefigurati.
Chi e' il consulente legale?
II consulente legale è prima di tutto un giurista, che alla conoscenza del diritto aggiunge la capacità di parteciparlo a colui che, essendone destinatario, deve darne attuazione nel suo specifico, coscientemente e liberamente.
Quindi pur partendo dal dato normativo, che rappresenta l'ambito proprio del giurista, il consulente legale estende il suo intervento ai riferimenti etici, morali, religiosi, sociali, tenendo ben chiara la linea di demarcazione tra l'ordinamento giuridico e il metagiuridico.
Compito precipuo del consulente legale è quello di aiutare la persona ad assumere, con la necessaria responsabilità, le scelte e le decisioni che servono al suo caso concreto.
Nello svolgere il compito di consulente legale, è fondamentale, per raggiungere questo scopo, dedicare molta attenzione all'ascolto dell'utente.
L'ascolto presenta una duplice utilità:
- da un lato permette al consulente legale di inquadrare il caso, di conoscerlo nei suoi risvolti più reconditi, anche quelli di cui l'utente talvolta non ha consapevolezza: si tratta di cogliere le istanze di fondo per capire l'effettiva necessità dell'interlocutore;
- dall'altro consente all'utente di parlare a fondo della propria situazione.
Anche quando l'approccio col consulente legale scaturisce dalla semplice richiesta di conoscere le procedure per attivare un'azione giudiziaria, la semplice spiegazione dei meccanismi procedurali sarebbe assai riduttiva.
Il consulente legale può soffermarsi a ragionare con l'utente sulle cause e sul da farsi. Talvolta l'indagine chiede che si vada ad analizzare la fase prenuziale per verificare i presupposti genetici dell'atto matrimoniale o dell'iter di formazione della volontà.
Le richieste più frequenti nell'ambito legale riguardano: la separazione e il divorzio (condizioni, cause e modalità procedurali); la condizione del figlio naturale riconosciuto da entrambi i genitori; la modifica delle condizioni della separazione e del divorzio; la possibilità di ottenere la pronuncia di nullità del matrimonio rreligioso.

II consulente legale incontra due tipi di utenza: quella inviata da altri operatori (soprattutto gli psicologi) e utenza che chiede, in prima istanza, il colloquio con il legale. Di frequente per il consulente legale non vi è spazio per svolgere un lavoro di recupero del rapporto familiare, presentandosi le parti già determinate alla rottura. Non è infrequente trovarsi di fronte a processi di frustrazione del coniuge che subisce la decisione dell'altro. La norma (art. 151 C.C.) non offre un'adeguata tutela: il concetto di intollerabilità in essa contenuto è talmente ampio da farvi rientrare ogni possibile situazione, al di là della gravità della stessa. E' pertanto importante cogliere l'opportunità offerta dalla consulenza legale, che si pone come un atto sociale anche educante. Non nel senso di impartire consigli, raccomandazioni o insegnamenti: ma nel senso di offrire spazio e contesto al processo di riformulazione e rielaborazione di problemi e di punti di vista, per ampliare la conoscenza prospettica e migliorare la relazione.

 

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